Supervisione delle risorse umane in smart working: cosa dice la legge
La supervisione delle risorse umane e del lavoro è senza dubbio uno dei doveri, oltre che un diritto, dell’imprenditore diligente. Ma il normale svolgimento di queste attività si è complicato con il passaggio allo smart working.
Il disorientamento degli imprenditori è più che lecito ed è dato dal fatto che lo smart working concede più libertà organizzativa e più flessibilità ai dipendenti che fuori dal contesto aziendale potrebbero rivelarsi meno produttivi.
Per risolvere questo problema, le aziende possono supervisionare le performance degli smart worker ed effettuare controlli integrativi, rispettando però le regole e le prescrizioni indicate nell’articolo 21 della Legge del 22 maggio 2017 (che a sua volta rimanda in parte allo Statuto dei Lavoratori).
La tematica è molto delicata e per questo abbiamo deciso di analizzare in primis la normativa vigente per il lavoro agile, per poi approfondire i diritti e i doveri del datore di lavoro e capire, infine, perché la supervisione è utile anche allo smart worker.
Cosa dice lo Statuto dei Lavoratori sul lavoro agile?
L’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori definisce i limiti entro i quali il datore di lavoro può supervisionare le risorse umane in modalità di lavoro agile, al fine di verificare la bontà dello svolgimento della prestazione e accertarsi che la condotta del dipendente sia in linea con la policy aziendale.
Nello specifico, le azioni non consentite perché si configurano come una violazione della privacy e dei diritti del lavoratore, sono:
- controllo a distanza sull’uso del pc e tracciamento dei siti utilizzati o visitati;
- posizionamento di una webcam fissa sulla postazione di lavoro in smart working;
- monitoraggio degli spostamenti del lavoratore.
La stessa legge ammette, però, formule di supervisione del lavoro a distanza esercitate nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Smart working: diritti e doveri del datore di lavoro
È universalmente riconosciuto che sull’imprenditore incombano molte responsabilità, anche a carattere penale. Per questo motivo la legge concede di implementare una serie di attività volte alla supervisione legittima delle risorse umane e del lavoro.
Ne consegue che “l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori” può essere impiegato per esigenze aziendali (a carattere organizzativo e produttivo) e per tutelare la sicurezza, il lavoratore e il patrimonio aziendale.
Infatti, il datore di lavoro
- ha il diritto di verificare che l’adempimento a distanza da parte del lavoratore sia diligente e corretto e di rilevare eventuali inadempienze;
- ha il dovere di tutelare la salute del dipendente (ad esempio, garantendo il diritto alla disconnessione e verificando che la prestazione non si protragga oltre l’orario pattuito) e il patrimonio aziendale.
In ogni caso, questa deroga è concessa solo a seguito di un accordo collettivo stipulato dai sindacati unitari o dalle rappresentanze aziendali e a patto che lo smart worker sia al corrente della presenza di qualsivoglia strumento di supervisione.
Per supervisionare le risorse umane in smart working ed avere una visione completa di quanto accade in azienda, l’imprenditore può utilizzare una serie di tecnologie innovative, ad esempio, per
- controllare gli strumenti di lavoro aziendali;
- misurare le performance dopo aver individuato specifici key performance indicators (Kpi);
- determinare programmi di lavoro;
- fissare degli obiettivi condivisi da raggiungere in un determinato arco temporale;
- incentivare il confronto tra responsabili, capi area e relativi sottoposti;
- organizzare gruppi di lavoro per promuovere l’interazione tra colleghi e l’integrazione delle funzioni;
- programmare riunioni periodiche di allineamento e confronto;
- stabilire orari di reperibilità.
Perché la supervisione è utile allo smart worker?
I vantaggi dell’utilizzo degli strumenti di supervisione delle risorse umane non coinvolgono solo il datore di lavoro ma vanno anche a tutela dello smart worker.
Infatti, senza supervisione da un lato avremmo un imprenditore che rischia di perdere il timone della propria azienda, dall’altro avremmo un dipendente in smart working che non dispone degli strumenti adeguati a svolgere le proprie mansioni con diligenza e professionalità.
Per questo, lo smart worker beneficia di un trattamento economico e welfare al pari di quello di un lavoratore che presta servizio nei locali aziendali. Ma la maggior flessibilità che caratterizza il lavoro agile ha fatto emergere nuove problematiche, come dimostrare l’effettiva produttività negli orari di lavoro (lato dipendente) o assicurare pause e sicurezza (lato azienda).
Tecnologie per la sicurezza in smart working
Ecco perché Microdevice, in ottemperanza alla legge, offre soluzioni innovative che assicurano:
- strumenti per il lavoro a distanza moderni ed efficaci, in grado di supportare lo smart worker in ogni momento
- tool di supervisione di attività e condizioni ambientali che aiutano l’imprenditore ad assicurare il benessere dei dipendenti durante l’orario di lavoro
Come? I sensori integrati in Colunbus rilevano ad esempio la presenza davanti al pc, la temperatura, il tasso di CO2 nell’aria e l’umidità relativa, il livello di luce adeguato nella stanza. In tal modo Colunbus assicura condizioni di lavoro sicure, a casa come in azienda, il rispetto delle pause e della salute del lavoratore.